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Ora e sempre Resistenza
FIACCOLATA 24 APRILE 2014 TORINO

fiaccolata 2014

«Dove sono i giovani?». «Sono dietro e sono tanti». «Allora posso andare a dormire tranquillo». Franco Berlanda classe 1921, comandante partigiano e architetto é il legame tra il passato e il presente di questa Torino piena di fiaccole che celebra i 69 anni dalla Liberazione.
I giovani, i ragazzi degli anni Novanta del secolo scorso sono dietro con la loro musica e non riescono ad ascoltare Ugo Sacerdote, presidente del coordinamento delle associazioni della Resistenza, che bacchetta Matteo Renzi per la sua riforma del Senato che vuole modificare la Costituzione cambiando «un sistema di equilibri e di controlli in nome della governabilità».
A chi ha fatto la Resistenza sembra giusto rendere più efficace l’azione di governo ma anche pericoloso: «Attenzione che in nome della governabilità si rischia di imboccare una deriva decisionista pericolosa per la democrazia».

Appello accorato
Un peccato essersi persi la lezione di questo novantenne. Forse, se la marcia dei rappresentanti delle Istituzioni fosse stata più lenta e non una corsa ad arrivare veloci in piazza Castello per evitare il pressing di una cinquantina di No Tav, i ragazzi degli anni Novanta (quattromila persone in corteo per la polizia) avrebbero potuto ascoltare il suo accorato appello in difesa della Repubblica nata dalla Resistenza che, ripete, non può subire modifiche solo in nome della governabilità.
Chissà che cosa hanno pensato Piero Fassino e Sergio Chiamparino, che il centrosinistra ha candidato alla presidenza della Regione. Fassino e Chiamparino sono i principali supporters torinesi del premier Matteo Renzi, il padre della riforma del Senato.

Tentativi di riconciliazione
Sul palco è salito anche uno de gli sfidanti, Gilberto Pichetto, candidato per Forza Italia e Lega Nord.
Prima spiegava: «Ho sempre partecipato alla celebrazione del 25 aprile, io arrivo da una famiglia antifascista e per me è naturale essere qui». Ma tra le liste che lo sostengono ci sono anche le Destre unite. Imbarazzo? Zero: «A 69 anni dalla Liberazione è arrivata l’ora della riconciliazione».

Altre posizioni
In piazza c’è anche Mauro Filingeri, candidato presidente per la lista Altro Piemonte. Dal suo punto di vista «i valori della Resistenza non rappresentano solo il passato ma anche il presente e il futuro, contro le politiche neo liberiste che ogni giorno restringono la nostra democrazia».

Nessun fischio
Pochissime le contestazioni forse anche per la scelta di affidare il saluto delle istituzioni alla consigliera provinciale Caterina Romeo. L’anno scorso Piero Fassino era stato fischiato. Quest’anno una cinquantina di aderenti al movimento No Tav ha seguito a distanza lo spezzone istituzionale con lo striscione dell’Anpi e gli iscritti all’associazione dei partigiani a fare da cuscinetto. Poi, all’imbocco di piazza Castello, sono intervenute le forze dell’ordine che li ha tenuti lontani dal palco.

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