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Giorno della memoria_Campi di concentramento

giorno della memoria

Viaggio tra i campi di concentramento nazisti d’Europa in occasione della Giornata della Memoria (Shoah, Olocausto) – a cura di Carmine Salituro
Alcuni campi di concentramento nazisti furono costruiti già prima della Seconda guerra mondiale e servivano come campi di lavoro in cui rinchiudere dissidenti e oppositori politici o altre categorie di persone poco gradite al regime. Durante il conflitto bellico, soprattutto tra la fine del 1940 e gli inizi del 1941 quando il regime adottò la soluzione finale della questione ebraica, la costruzione di lager si intensificò e alcuni di essi divennero ben presto tristemente famosi come nel caso di Mauthausen, Bergen Belsen, Buchenwald, Dachau, Treblinka, Flossenburg, Chelmno, Sobibor, Theresienstadt, Gross Rosen e via dicendo. Numerosissimi campi di concentramento, tuttavia, rimangono ancora oggi sconosciuti ai più, come ad esempio Sachsenhausen a qualche fermata di metropolitana da Berlino, Stutthof sulle coste baltiche non lontano da Danzica, oppure Salaspils in Lettonia nelle vicinanze di Riga, o ancora un altro di questi luoghi che ho scovato a Ponery, tra i boschi nella periferia di Vilnius in Lituania. Ma l’Europa è disseminata anche di luoghi in cui furono commessi sanguinosi massacri dai nazisti, come nel villaggio di Khatyn a una sessantina di chilometri da Minsk (e nella stessa capitale bielorussa), oppure nella periferia di Kiev (Baby Yar) in Ucraina, per non parlare di Marzabotto, Boves, Sant’Anna di Stazzema e numerosissimi altre località in Italia e nei territori occupati dai nazisti, in cui trovarono la morte decine di migliaia di vittime innocenti.
Tuttavia i nomi che maggiormente incutono terrore sono Auschwitz e Birkenau in Polonia a poche decine di chilometri da Cracovia, dove furono sterminati centinaia di migliaia di innocenti, in gran parte ebrei.
In un quartiere di Cracovia esiste ancora la fabbrica di Oskar Schindler, l’imprenditore tedesco che salvò la vita ad alcune migliaia di ebrei e la cui nobiltà d’animo fu immortalata nel celebre film di Steven Spielberg dal titolo Schindler’s List.
La scritta beffarda Arbeit macht frei (il lavoro rende liberi) che accoglieva i prigionieri di Auschwitz, si ripete sul cancello d’ingresso di numeri altri campi, come a Sachsenhausen, Dachau, ecc.
Buchenwald, nei pressi di Weimar in Germania sul cancello d’ingresso curiosamente riporta la scritta jedem das seine (a ciascuno il suo).
Il fascismo che seguiva a ruota la politica scellerata di Hitler, nel 1938 estese le “leggi razziali” anche in Italia con la conseguenza che in breve iniziò la costruzione di campi di internamento anche in Italia e tra i più attivi ricordiamo quello nella risiera di San Sabba (Trieste), un altro a Fossoli nei pressi di Carpi (Modena) dal quale transitò anche Primo Levi, e numerosissimi altri come quello di Ferramonti di Tarsia a poche decine di chilometri da Cosenza.

LEGGE 20 luglio 2000, n. 211. Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
In data 20 luglio 2000 è stata promulgata dal Presidente della Repubblica, dopo l’approvazione della Camera dei Deputati e del Senato, la seguente legge:

Art. 1
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato e protetto i perseguitati.

Art. 2.
In occasione del Giorno della Memoria di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai accadere.

In collaborazione con
ISTITUTO COMPRENSIVO RENDE 1 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
D. Vanni, 43 — 87036 Rende (Cs)
In occasione della Giornata della Memoria
27 gennaio 2012
A cura di Carmine Salituro

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